Porto commerciale

Costo 3,100
Costo di riparazione 1,240
Costo di riparazione se in rovina 2,480
  • +240 alla ricchezza dal commercio marittimo
  • 120 alla ricchezza dal commercio locale
  • -4 al cibo
Catene di edifici (Roma, Roma (Cesare in Gallia), Roma (Annibale alle porte), Roma di Lepido (Emperor Edition), Roma di Marco Antonio (Emperor Edition), Roma di Ottaviano (Emperor Edition), Roma di Pompeo (Emperor Edition))
Descrizione

Ogni porto necessita di un ormeggio sicuro e di una darsena per caricare le merci sulle navi. I Greci e i Romani utilizzavano approcci diversi: i primi preferivano adattarsi all’ambiente, mentre i secondi erano soliti piegare la natura alle proprie necessità. Ciò traspare chiaramente dalla struttura delle loro darsene.

Man mano che l’Impero romano si allargava, c’era bisogno di più darsene da utilizzare come punti di sbarco, a volte in aree che non offrivano alcuna insenatura naturale, né una baia o un facile punto di approdo. In questi casi, i genieri romani si adoperavano per rimodellare la linea costiera, creando darsene artificiali per le proprie navi. Usando il legno, il cemento ed enormi blocchi di pietra, costruivano dighe, moli, pontili, argini rialzati e perfino isole artificiali, a protezione delle darsene. La straordinaria darsena di Traiano, a Centumcellae, aveva un largo bacino scavato nella battigia del Tevere, chiuso all’interno di poderose mura. Inoltre, era collegata a Ostia, più avanti seguendo il fiume, grazie a un canale.

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