Porto
Costo | 800 |
Costo di riparazione | 320 |
Costo di riparazione se in rovina | 640 |
- +30 alla ricchezza dal commercio marittimo
Catene di edifici (Ardiei (Pirati e incursori), Arevaci, Arevaci (Annibale alle porte), Arverni, Arverni (Cesare in Gallia), Boi, Daci (Emperor Edition), Galatia, Geti (Pirati e incursori), Iceni, Iceni (Emperor Edition), Lusitani, Lusitani (Annibale alle porte), Marcomanni (Emperor Edition), Massageti, Nervi, Nervi (Cesare in Gallia), Regno odrisio (Pirati e incursori), Roxolani, Scythia reale, Suebi, Suebi (Cesare in Gallia), Tylis (Pirati e incursori))
Descrizione
Sebbene le società tribali non fossero molto abili nella navigazione, apprezzavano l’importanza del commercio marittimo e della pirateria: il commercio sulla costa era certamente una possibilità. Quando le potenze del Mediterraneo iniziarono a navigare nell’Atlantico, il commercio da aree come la Cornovaglia e la Bretagna diventò redditizio. Lo stagno, in particolare, era una risorsa particolarmente richiesta, in quanto serviva a fare il bronzo. Trattandosi di grandi commercianti, furono i Cartaginesi ad affermare il commercio marittimo, e ciò dimostrò alle popolazioni locali i luoghi in cui cercare ricchezza. La tribù dei Gallo-Veneti, per esempio, diventò famosa per le proprie abilità in fatto di costruzione di navi. Utilizzavano ferro e quercia nella costruzione delle proprie imbarcazioni, che erano incredibilmente robuste, come dovettero constatare i Romani quando la flotta di Cesare si scontrò con le solide navi venete nel 56 a.C.