Officina dell’ingegnere bellico
Costo | 2,300 |
Costo di riparazione | 920 |
Costo di riparazione se in rovina | 1,840 |
- 100 alla ricchezza derivata dall’attività manifatturiera (attività produttive)
- -3 all’ordine pubblico per turno (squallore)
Catene di edifici (Aegyptus, Atene, Bactria, Cartagine, Cartagine (Annibale alle porte), Cimmeria (Colonie del Mar Nero), Colchide (Colonie del Mar Nero), Egitto (Emperor Edition), Epirus, Macedoni, Massilia (Colonie del Mar Nero), Pergamon (Colonie del Mar Nero), Pontus, Seleucidi, Siracusa, Siracusa (Annibale alle porte), Sparta)
Descrizione
Mentre l’impero si espandeva, anche le tecnologie si sviluppavano in modo da permettere di attaccare le posizioni di difesa e assediare grandi città. Gli ingegneri da campo divennero esperti nell’arte dell’impiego di qualsiasi risorsa fosse a portata di mano per costruire catapulte, torri mobili e arieti, utili a sfondare le difese nemiche.
Lo scorpione, ovvero un propulsore simile a una balestra, il lanciafiamme, consistente in un calderone infuocato attaccato a una lunga trave su ruote, e la sambuca, una sorta di scala coperta, erano tutte innovazioni dell’ingegneria d’assedio. Filippo V di Macedonia usò le catapulte insieme alle macchine difensive per proteggere la valle dell’Aoo, nel 198 a.C., dove i Romani persero molti uomini.
Al di sopra di queste, svettavano le enormi torri mobili, impiegate per assaltare le alte mura. Le elepoli impiegate contro Rodi, nel 304 a.C., erano alte 40 metri e richiedevano il lavoro di 3000 uomini per essere messe in azione!