Salumeria

Costo 1,100
Costo di riparazione 440
Costo di riparazione se in rovina 880
  • +10% alla ricchezza derivata dall’agricoltura
  • 70 alla ricchezza dal commercio locale
  • 5 al cibo
  • -2 all’ordine pubblico per turno (squallore)
Catene di edifici (Roma, Roma (Cesare in Gallia), Roma (Annibale alle porte), Roma di Lepido (Emperor Edition), Roma di Marco Antonio (Emperor Edition), Roma di Ottaviano (Emperor Edition), Roma di Pompeo (Emperor Edition))
Descrizione

Per un romano, il pane era alla base di ogni pasto. Gli autori del tempo ne descrivono ben cinquanta tipi diversi. La colazione consisteva, solitamente, in pane inzuppato nel vino o nell’olio, con formaggio, latte, uova e olive. La carne scarseggiava e veniva raramente consumata dai poveri, che invece contavano su pesce, ravanelli, legumi, rape, porri e avena.

Più in alto nella scala sociale, i cittadini più ricchi potevano godere di una gran varietà di prelibatezze. Le spezie venivano importate da ogni parte del mondo, perfino dalla Cina. Erano utilizzate per insaporire ogni tipo di prelibatezza, dalle cervella di pavone ai moscardini ripieni, dalle lingue di fenicottero al fegato di pappagallo. Anche le insalate e la frutta erano consumate in gran quantità.

Il cibo era al centro della vita sociale dei Romani, e organizzare un gran pranzo era il modo più comune per dimostrare agli amici la propria ricchezza. Tuttavia, divenne una moda, per non dire sensato, impiegare un assaggiatore, detto “praegustator”, nei casi in cui non si fosse sicuri della buona fede del padrone di casa...

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