Produttore di anfore

Costo 1,800
Costo di riparazione 720
Costo di riparazione se in rovina 1,440
  • +5% alla ricchezza derivata dall’agricoltura
  • +10% alla ricchezza derivata da tutto il commercio
  • 100 alla ricchezza derivata dall’attività manifatturiera (attività produttive)
  • -2 all’ordine pubblico per turno (squallore)
Catene di edifici (Roma, Roma (Cesare in Gallia), Roma (Annibale alle porte), Roma di Lepido (Emperor Edition), Roma di Marco Antonio (Emperor Edition), Roma di Ottaviano (Emperor Edition), Roma di Pompeo (Emperor Edition))
Descrizione

I Romani copiarono l’idea di base delle anfore dai Greci, come per molti altri oggetti. Le anfore di terracotta erano dei vasi solitamente rivestiti in resina, usata per renderle impermeabili, e con due manici laterali, le anse. Venivano usate per trasportare e conservare di tutto: dal vino all’olio d’oliva, dai cereali al sale, e ne venivano prodotte a migliaia. Infatti ce n’erano talmente tante che, di solito, quando il contenuto si esauriva, venivano distrutte piuttosto che riutilizzate o restituite. Sono stati ritrovati molti tipi diversi di anfore, ma l’anfora da vino più comune aveva una capienza di quaranta litri. Erano essenziali per il commercio all’interno dell’Impero e ne sono state ritrovate migliaia intatte in fondo al Mediterraneo, a causa dei naufragi.

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