Quando Cesare sterminò gli Eburoni, in Gallia si diffuse un atteggiamento fortemente anti-romano, soprattutto tra i ranghi più bassi della società, che ottennero molto poco dalle aristocrazie filoromane che li governavano. In questo clima politico, Vercingetorige degli Arverni riuscì ad architettare una rivolta contro Roma. Dopo aver sconfitto a Gergovia gli oppositori che lo avevano espulso dalla propria tribù, Vercingetorige unì le tribù galliche in una confederazione, nominandosi re e supremo comandante delle sue armate. Accomunata dall’odio per Roma e dalla severa autorità di Vercingetorige, che prendeva ostaggi dalle tribù per assicurarsene la lealtà, la confederazione si ribellò a Cesare in massa.
