Quinquereme d’artiglieria, Onagro romano (nave)

Costo di reclutamento 630
Costi di mantenimento 126
Stato della nave 1,020
Velocità della nave 5
Danno proiettili 200
Portata 350
Colpi al minuto 2
Attacco corpo a corpo 9
Danno arma 24
Difesa corpo a corpo 14
Armatura 40
Salute 45
Abilità
  • Proiettile infuocato
Punti di forza e punti di debolezza
  • Buona resistenza dello scafo
  • Equipaggio al minimo
  • Velocità media
  • Speronamento medio
  • Pessime capacità di abbordaggio
  • Eccezionali abilità nel combattimento a distanza
  • Gittata lunga
  • Danno elevato con i suoi vari proiettili
  • Difficile da distruggere
  • Inaccurato
  • Cadenza di tiro bassa
Descrizione

La quinquereme, in latino, o la pentere greca, era una nave che fu usata per la prima volta dai Siracusani contro i Cartaginesi, all’incirca nel 398 a.C. Come le altre poliremi, termine che vuol dire “molti remi”, ऒऒè probabile che non avessero cinque file di remi ma che la parola “remo” venisse usata come sinonimo di “rematore”. In questo caso, i rematori erano sistemati con uno schema 2-2-1, dal basso verso l’alto. È importante mantenere più peso possibile sul basso della nave, per tenerla stabile; un baricentro troppo alto poteva farla rovesciare, se colpita a un fianco. La quinquereme, inoltre, era una nave formidabile in termini di aspetto e valore di combattimento. Grazie al vasto contingente di combattimento a bordo e l’abbondante spazio sui ponti, questa pesante imbarcazione poteva affrontare quasi ogni tipo di nemico e minaccia.

L’onagro prende il nome dall’asino selvatico dal calcio pericoloso, ed era una catapulta molto potente, e i soldati se ne resero presto conto. Compensava la carenza di precisione con la potenza, in quanto era in grado di lanciare pesantissimi proiettili a significative distanze. Era costituito da un braccio inserito in una stretta matassa ritorta di tendini animali, incastrato in una solida struttura in legno. Veniva abbassato grazie a un’incredibile tensione, finché il braccio scattava in avanti lanciando il colpo letale. Il braccio sbatteva contro la struttura e questo impatto su ogni lancio rendeva la macchina imprevedibile. L’onagro era un’arma da attacco, adatta all’assedio, ma poteva essere impiegata anche contro unità dai ranghi serrati. I proiettili potevano variare dalle rocce a calderoni di argilla con all’interno delle misture incendiarie e persino cadaveri, per diffondere malattie e disperazione. Talvolta venivano lanciate all’interno delle città assediate anche delle teste, come per avvertire il nemico di ciò che lo stava aspettando. L’onagro poteva essere costruito facilmente con legname, ed era utilizzato in tutto il mondo antico.

Disponibilità della fazione