Nel mondo antico, vi era una forte volontà di trovare nuove terre da sfruttare, sia attraverso il disboscamento, sia, più di frequente, con il drenaggio di laghi, paludi e pianure inondate. I Greci si impegnarono a drenare il lago Copaide, un terreno paludoso a nord di Atene che stava esondando nelle terre fertili circostanti, a causa del flusso naturale dell’acqua bloccato da costanti terremoti. Nel 325 a.C., l’ingegnere Cratero cercò di risolvere il problema aggiungendo al drenaggio naturale un lungo tunnel. L’opera venne interrotta dalle ambizioni militari di Alessandro Magno, e poi ripresa secoli dopo. Nel 1890, il lago venne finalmente prosciugato e l’area è tuttora utilizzata per le coltivazioni.
