Età dell’oro
- +7% alla ricchezza derivante dalla cultura
Descrizione
La storia di Siracusa è segnata da una serie di “tiranni”: per tiranni, si intendevano dei leader politici che avevano rifiutato la democrazia, cioè la tradizionale forma di governo greca, in favore di una sorta di monarchia. Tra i tiranni più rilevanti, troviamo Gerone II, che conquistò il potere in seguito all’abbandono della Sicilia da parte del re ellenico Pirro d’Epiro, nel 257 a.C. Nominato re nel 270 a.C., dopo una vittoriosa campagna militare contro i Mamertini di Messana, dediti al saccheggio, Gerone II governò incredibilmente per ben 60 anni e si dimostrò un governante onesto e popolare, guidando Siracusa e rendendola prospera per un lungo periodo, “l’età dell’oro” della sua storia. Durante il suo regno la città aveva conosciuto un forte sviluppo, tra cui bisogna includere l’enorme Ara di Gerone e, più tardi, l’allargamento del suo grande teatro. Sebbene allo scoppio della Prima guerra punica Siracusa fosse inizialmente alleata con Cartagine, il re alla fine decise di trattare la pace, diventando ufficialmente “amico di Roma”. Tuttavia, alla morte di Gerone, nel 215 a.C, il suo successore, Geronimo di Siracusa, ruppe i trattati di lunga data e, una volta ancora, fece alleare Siracusa con Cartagine, il che portò presto alla sua caduta per mano dei Romani. A seguito dell’annessione della città, i Romani adottarono il sistema fiscale di Gerone II, che divenne noto col nome di Lex Hieronica.