Pentere con torre, Arcieri

Costo di reclutamento 1,010
Costi di mantenimento 202
Danno proiettili 35
Portata 125
Colpi al minuto 6
Stato della nave 1,020
Velocità della nave 6
Attacco corpo a corpo 8
Danno arma 24
Difesa corpo a corpo 12
Armatura 10
Salute 45
Punti di forza e punti di debolezza
  • Buona resistenza dello scafo
  • Equipaggio medio
  • Velocità media
  • Speronamento medio
  • Ottime abilità nel combattimento a distanza
  • Gittata lunga
  • Cadenza di tiro media
  • Danno buono ma penetrazione dell’armatura bassa
  • Molto debole nel corpo a corpo
  • Morale molto scarso
Descrizione

La quinquereme, in latino, o la pentere greca, era una nave che fu usata per la prima volta dai Siracusani contro i Cartaginesi, all’incirca nel 398 a.C. Come le altre poliremi, termine che vuol dire “molti remi”, ऒऒè probabile che non avessero cinque file di remi ma che la parola “remo” venisse usata come sinonimo di “rematore”. In questo caso, i rematori erano sistemati con uno schema 2-2-1, dal basso verso l’alto. È importante mantenere più peso possibile sul basso della nave, per tenerla stabile; un baricentro troppo alto poteva farla rovesciare, se colpita a un fianco. La quinquereme, inoltre, era una nave formidabile in termini di aspetto e valore di combattimento. Grazie al vasto contingente di combattimento a bordo e l’abbondante spazio sui ponti, questa pesante imbarcazione poteva affrontare quasi ogni tipo di nemico e minaccia.

Provenienti da diverse aree e varie tribù, i guerrieri sub-sahariani dell’Africa variavano sia nell’aspetto che nella cultura. La loro tradizione guerriera era antica e ricca, come quella della Nubia e dei suoi discendenti che governarono il Kush e l’Axum. Nonostante le diverse tribù di provenienza, certe armi ed equipaggiamenti avevano quasi tutto in comune: lance, giavellotti, archi e spade corte erano impiegati in generale. Non indossavano grandi armature ma alcune tribù impiegavano scudi di vimini, legno o ricoperti di pelle. Le decorazioni e lo stile variavano enormemente e alcune tribù esibivano pitture di guerra in battaglia. Gli Etiopi, che combattevano per i Persiani, erano famosi per andare in battaglia dipinti di bianco su un lato e vermiglio sull’altro, e usavano lance e archi di legno di palma. Combattevano come alleati e mercenari per Cartagine, la Persia e gli uomini delle tribù dei regni orientali successori, e si potevano trovare anche negli eserciti di Africa e Asia minore.

Disponibilità della fazione