Bireme d’assalto, Lancieri sabei ausiliari
Costo di reclutamento | 230 | |
Costi di mantenimento | 46 | |
Stato della nave | 501 | |
Velocità della nave | 6 | |
Attacco corpo a corpo | 13 | |
Danno arma | 25 | |
Difesa corpo a corpo | 34 | |
Armatura | 45 | |
Salute | 45 |
Punti di forza e punti di debolezza
- Pessima resistenza dello scafo
- Equipaggio molto leggero
- Veloce
- Speronamento leggero
- Buone capacità di abbordaggio
- Buona unità difensiva
- Danno basso ma penetrazione dell’armatura media
- Attacco medio
- Morale normale
Descrizione
Il rostro all’altezza della linea di galleggiamento fu montato su una nave per la prima volta intorno all’850 a.C. Segnò la trasformazione delle navi da guerra e delle tattiche navali. La nave non era più una piattaforma sull’acqua per le battaglie di fanteria, ma l’arma stessa. Le galee cambiarono man mano che la nuova realtà veniva assimilata. Lo speronamento a velocità sostenuta perforava e poi affondava il nemico, per cui erano necessarie navi più sottili, più veloci e più resistenti. La maggiore velocità naturalmente richiedeva più remi e una nave veloce con un’unica fila di remi risultava insensatamente lunga e scomoda. La soluzione, allora, fu quella di aggiungere un secondo ordine di remi sopra il primo, ma leggermente sfalsato per avere lo spazio per le panche di rematori. Questa bireme, dalla parola latina che significa “due remi”, o diere, l’equivalente greco, non era più lunga delle precedenti, ma aveva il doppio dei rematori. Era veloce e manovrabile e poteva trasportare un contingente militare. Alcune nazioni dotavano l’equipaggio delle biremi di calderoni: questi recipienti d’argilla pieni di olio e pece venivano scagliati contro le navi nemiche con l’obiettivo di incendiarle.
Mercenari o successivi ausiliari dell’Impero romano, i guerrieri della regione dei Sabei erano soldati di fanteria e cavalleria e arcieri. Vestiti alla araba, erano totalmente a proprio agio nei climi aridi. Tuttavia, ciò era secondario alla loro reputazione di soldati affidabili, che li collocava al di sopra dei cittadini o dei lancieri di leva ordinari. Ciò dipendeva dall’indipendenza che i sovrani sabei mantennero dall’VIII secolo a.C. al 275 d.C. Questo enorme successo si basava non solo sulla potenza militare, ma anche sulla diplomazia e il commercio di spezie, soprattutto di franchincenso e mirra. Nonostante non furono mai conquistati dai Romani, i Sabei si ritrovarono comunque ad essere mercenari e ausiliari al servizio di Roma.