Peltasti ausiliari
| Costo di reclutamento | 420 | |
| Costi di mantenimento | 90 | |
| Danno proiettili | 32 | |
| Portata | 80 | |
| Colpi al minuto | 7 | |
| Munizioni | 7 | |
| Attacco corpo a corpo | 18 | |
| Danno arma | 24 | |
| Bonus di carica | 10 | |
| Difesa corpo a corpo | 40 | |
| Armatura | 65 | |
| Salute | 50 | |
| Morale di base | 40 |
Abilità
- Resistenza alla fatica
- Nascondersi (boscaglia e foresta)
- Tiro infuocato
Punti di forza e punti di debolezza
- Gittata corta
- Cadenza di tiro rapida
- Danno e penetrazione dell’armatura molto buoni
- Scudo grande
- Molto debole nel corpo a corpo
- Morale scarso
Descrizione
Questi schermagliatori prendevano il nome dai loro scudi, a forma di crescente e rivestiti di cuoio o vimini, noti come “peltai”. Nel mondo greco era pratica abituale chiamare le truppe a seconda dello stile dello scudo che portavano. Erano corazzati alla leggera, o non avevano alcuna corazza, e armati di giavellotti. Dopo aver tormentato il nemico lanciando i giavellotti, si ritiravano velocemente prima del contrattacco o di essere aggirati dai nemici. Man mano che gli eserciti cambiavano e le tattiche diventavano più complesse, ci si aspettava che anche i peltasti prendessero parte al combattimento ravvicinato: è per questo che venivano armati con corazze di lino cartonato e spade corte. Dovevano comunque usare i giavellotti, ma poi potevano anche partecipare agli scontri ravvicinati. Alla fine i peltasti sostituirono il proprio caratteristico scudo con il più pesante thureos. Ma il loro nome e la loro funzione in battaglia non cambiarono.