Hemiolia da incursione, Leve
Costo di reclutamento | 270 | |
Costi di mantenimento | 54 | |
Danno proiettili | 29 | |
Portata | 80 | |
Colpi al minuto | 7 | |
Stato della nave | 402 | |
Velocità della nave | 6 | |
Attacco corpo a corpo | 5 | |
Danno arma | 24 | |
Difesa corpo a corpo | 37 | |
Armatura | 15 | |
Salute | 45 |
Punti di forza e punti di debolezza
- Pessima resistenza dello scafo
- Equipaggio leggero
- Altissima velocità
- Speronamento leggero
- Pessime capacità di abbordaggio
- Scarse abilità nel combattimento a distanza
- Gittata corta
- Cadenza di tiro rapida
- Danno e penetrazione dell’armatura molto buoni
- Molto debole nel corpo a corpo
- Morale molto scarso
Descrizione
La hemiolia, o “una fila e mezzo”, era una galea leggera, la prediletta dai pirati del mondo antico. Si sviluppò dalla bireme, una nave con due ponti di remi sui lati lunghi. Nella hemiolia il numero di remi sul ponte superiore era ridotto e ne aveva la metà nella sezione centrale della nave. Il numero ridotto di rematori non aveva un grande impatto sulla velocità complessiva, perché anche il peso dell’imbarcazione diminuiva. Poiché impiegava sia remi, sia vele, e l’equipaggio poteva cambiare rapidamente il sistema di propulsione, era una nave ideale per inseguire le grosse imbarcazioni mercantili che trasportavano ricchezze. Dall’hemiolia era preferibile utilizzare l’abbordaggio; lo speronamento, infatti, non era una tattica vantaggiosa, perché il bottino sarebbe finito in pasto ai pesci e non avrebbe arricchito i pirati! La velocità e la praticità dell’hemiolia la rendevano adatta alla perlustrazione, all’impiego come imbarcazione per le scorte e per avvicinare e depredare le navi nemiche danneggiate alla fine delle battaglie.
Con la riforma camillana dell’esercito romano, se si avevano pochi soldi o si apparteneva ad un ceto basso, probabilmente si finiva in prima linea, dove ci si poteva difendere solo con una lancia. Le leve, in genere i soldati più poveri della legione, affiancavano gli hastati e affrontavano la carica del nemico. Erano utilizzate per coprire le truppe dietro di loro e schermagliare con la prima linea del nemico. Non erano in grado di permettersi molta attrezzatura, perciò usavano i giavellotti, a favore dei loro compatrioti più ricchi. Vi erano 300 leve ad affiancare 900 hastati: 20 leve davanti a ciascuno dei 60 manipoli. Nelle successive riforme, vennero sostituiti dai veliti, schierati lungo le tre linee principali del manipolo.