Trireme da tiro, Leve

Costo di reclutamento 390
Costi di mantenimento 78
Danno proiettili 29
Portata 80
Colpi al minuto 7
Stato della nave 693
Velocità della nave 6
Attacco corpo a corpo 5
Danno arma 24
Difesa corpo a corpo 37
Armatura 15
Salute 45
Punti di forza e punti di debolezza
  • Scarsa resistenza dello scafo
  • Equipaggio leggero
  • Veloce
  • Speronamento leggero
  • Scarse capacità di abbordaggio
  • Abilità nel combattimento a distanza nella media
  • Gittata corta
  • Cadenza di tiro rapida
  • Danno e penetrazione dell’armatura molto buoni
  • Molto debole nel corpo a corpo
  • Morale molto scarso
Descrizione

Tra tutte le navi da guerra risalenti al mondo antico, la trireme, o triere, è la più celebre e riconoscibile. Quasi tutti i film di genere peplum di Hollywood includono di certo una trireme. La nave venne interamente progettata per la guerra. Il suo nome deriva dalle tre file di remi che si trovavano su ogni lato, collocate una sull’altra in colonne ben ripartite, in modo da concedere ai rematori un po’ di spazio. La fila di remi superiore si imperniava su uno scalmo montato su un buttafuori che sporgeva dallo scafo. Ciò permetteva ai remi superiori di inclinarsi con un angolo più acuto in modo da raggiungere l’acqua senza incastrarsi con i remi inferiori. La trireme era il levriero delle navi, in grado di scattare ad alta velocità grazie anche a un equipaggio ben addestrato; al contrario di quanto si crede, non tutti i rematori erano schiavi. A bordo delle navi greche c’erano dei cittadini, che venivano rispettati e non trattati come schiavi. Erano anche navi “da bel tempo”, non adatte ai mari aspri come l’Atlantico. Il livello inferiore di remi si trovava, al massimo, a meno di mezzo metro al di sopra della superficie dell’acqua. Ciò, tuttavia, non impedì alla trireme di diventare un’arma imponente contro le altre imbarcazioni: un attacco di speronamento ad alta velocità poteva perforare il fianco di quasi ogni obiettivo. Era inoltre abbastanza larga per essere impiegata in altri modi: serviva per il trasporto degli arcieri e per l’assemblaggio di pezzi di artiglieria leggera.

Con la riforma camillana dell’esercito romano, se si avevano pochi soldi o si apparteneva ad un ceto basso, probabilmente si finiva in prima linea, dove ci si poteva difendere solo con una lancia. Le leve, in genere i soldati più poveri della legione, affiancavano gli hastati e affrontavano la carica del nemico. Erano utilizzate per coprire le truppe dietro di loro e schermagliare con la prima linea del nemico. Non erano in grado di permettersi molta attrezzatura, perciò usavano i giavellotti, a favore dei loro compatrioti più ricchi. Vi erano 300 leve ad affiancare 900 hastati: 20 leve davanti a ciascuno dei 60 manipoli. Nelle successive riforme, vennero sostituiti dai veliti, schierati lungo le tre linee principali del manipolo.

Richiede
Edifici
Disponibilità della fazione