Gli scrittori romani si rifiutarono spesso di imparare le capacità possedute dai barbari. Tuttavia, affermarono liberamente che i Celti eccellevano in un settore specifico della guerra, l’arte del cavalcare. Strabone, storico greco, dichiarò che i cavalieri più abili di tutto l’esercito romano erano celti. Si trattava di truppe incredibilmente versatili, in grado di cavalcare nelle zone in cui erano necessari e di smontare per combattere a piedi. Tutto ciò poteva essere realizzato grazie alle briglie, progettate astutamente: erano dotate di un piccolo picchetto che poteva essere piantato nel terreno per tenere fermo il cavallo mentre si combatteva.
