Triere con scorpione, Giavellottisti libici
Costo di reclutamento | 570 | |
Costi di mantenimento | 114 | |
Danno proiettili | 32 | |
Portata | 80 | |
Colpi al minuto | 7 | |
Stato della nave | 693 | |
Velocità della nave | 6 | |
Attacco corpo a corpo | 8 | |
Danno arma | 24 | |
Difesa corpo a corpo | 37 | |
Armatura | 15 | |
Salute | 45 |
Abilità
Punti di forza e punti di debolezza
- Scarsa resistenza dello scafo
- Equipaggio leggero
- Veloce
- Speronamento leggero
- Capacità di abbordaggio nella media
- Discrete abilità nel combattimento a distanza
- Gittata corta
- Cadenza di tiro rapida
- Danno e penetrazione dell’armatura molto buoni
- Molto debole nel corpo a corpo
- Morale molto scarso
Descrizione
Tra tutte le navi da guerra risalenti al mondo antico, la trireme, o triere, è la più celebre e riconoscibile. Quasi tutti i film di genere peplum di Hollywood includono di certo una trireme. La nave venne interamente progettata per la guerra. Il suo nome deriva dalle tre file di remi che si trovavano su ogni lato, collocate una sull’altra in colonne ben ripartite, in modo da concedere ai rematori un po’ di spazio. La fila di remi superiore si imperniava su uno scalmo montato su un buttafuori che sporgeva dallo scafo. Ciò permetteva ai remi superiori di inclinarsi con un angolo più acuto in modo da raggiungere l’acqua senza incastrarsi con i remi inferiori. La trireme era il levriero delle navi, in grado di scattare ad alta velocità grazie anche a un equipaggio ben addestrato; al contrario di quanto si crede, non tutti i rematori erano schiavi. A bordo delle navi greche c’erano dei cittadini, che venivano rispettati e non trattati come schiavi. Erano anche navi “da bel tempo”, non adatte ai mari aspri come l’Atlantico. Il livello inferiore di remi si trovava, al massimo, a meno di mezzo metro al di sopra della superficie dell’acqua. Ciò, tuttavia, non impedì alla trireme di diventare un’arma imponente contro le altre imbarcazioni: un attacco di speronamento ad alta velocità poteva perforare il fianco di quasi ogni obiettivo. Era inoltre abbastanza larga per essere impiegata in altri modi: serviva per il trasporto degli arcieri e per l’assemblaggio di pezzi di artiglieria leggera.
Il giavellotto è una delle armi più antiche. Equipaggiati con il proprio giavellotto e poco altro, gli schermagliatori infastidivano la controparte e colpivano le falangi di opliti per poi ritirarsi velocemente. Questa era la tattica più comune per le truppe armate di giavellotto e senza armatura: attaccavano il nemico dalla distanza e poi si ritiravano alle spalle delle truppe meglio corazzate, oppure continuavano ad attaccare cercando di lasciarsi il nemico alle spalle. Questo tipo di strategia poteva essere altamente efficace: nel 391 a.C., nella Battaglia di Lecheo, delle truppe di Spartani, mancando del supporto degli schermagliatori o della cavalleria, subirono una durissima sconfitta da parte degli Ateniesi armati di giavellotto che rifiutavano lo scontro ravvicinato. Nel tempo, gli scudi diventarono più comuni, come quelli utilizzati dai peltasti traci e greci. A loro volta queste figure furono sostituite dai tureofori ellenici. In ogni caso, i soldati armati di giavellotto e altri irregolari continuarono a giocare un ruolo importante in molti eserciti dell’antichità.