Tetrere d’assalto, Opliti cartaginesi dell’ultimo periodo

Costo di reclutamento 780
Costi di mantenimento 156
Stato della nave 825
Velocità della nave 5
Attacco corpo a corpo 36
Danno arma 29
Difesa corpo a corpo 51
Armatura 85
Salute 60
Punti di forza e punti di debolezza
  • Resistenza dello scafo nella media
  • Equipaggio medio
  • Velocità media
  • Speronamento medio
  • Capacità di abbordaggio nella media
  • Unità difensiva molto buona
  • Danno basso ma penetrazione dell’armatura media
  • Attacco medio
  • Morale buono
Descrizione

Sono in corso molti dibattiti su come funzionassero le antiche grandi navi da guerra; i principi sono chiari, ma non altrettanto si può dire per i dettagli. Una quadrireme romana, o una tetrera greca, sembrava avere quattro file di remi, stando alla traduzione letterale del nome. Tuttavia non si spiega come si potessero usare quattro ordini di remi, ciascuno con un rematore per remo, senza che l’equipaggio, per quando addestrato alla perfezione, finisse in un groviglio, o come la fila superiore di rematori potesse essere in grado di maneggiare i lunghissimi remi quasi perpendicolari alla nave per farla avanzare. È probabile che il termine “remo” fosse sinonimo di “rematore” e che l’ordine inferiore avesse più di un uomo per remo. L’altra opzione era tornare a una doppia fila di remi, con due uomini per remo. Due ordini di remi significava anche che la costruzione di ogni nave era meno costosa. Ad ogni modo, il risultato era una nave in grado di competere in velocità con la più veloce trireme, ma che avesse più spazio sul ponte per un maggiore contingente militare o per i pezzi d’artiglieria.

Gli opliti risalgono alle guerre tra città-stato greche, tra l’VIII e il VII secolo a.C. Durante le guerre persiane, la maggior parte degli opliti indossava elmi di bronzo dalla struttura corinzia e una corazza di bronzo o di tela indurita. Erano armati di lance con punte di ferro, bilanciate da una punta di bronzo sull’estremità inferiore, e di una spada corta. Gli opliti prendevano il nome dallo scudo circolare che portavano, chiamato hoplon. La combinazione tra hoplon e lancia richiedeva che combattessero in falange, un blocco di lancieri solitamente profondo circa otto ranghi. In formazione, ogni uomo era protetto dallo scudo del suo vicino, e si veniva così a creare un muro di lance.

Mentre tutti gli opliti erano originariamente cittadini soldati, i mercenari a tempo pieno li rimpiazzarono e diventarono i combattenti standard nel mondo greco. Più tardi, sotto Filippo II di Macedonia e Alessandro Magno, lo scudo divenne più piccolo, mentre la lancia si evolse fino a diventare la picca chiamata “sarissa”, lunga circa cinque metri. Molti eserciti adottarono la falange di opliti come unità tattica, estremamente vincente in battaglia.

Disponibilità della fazione