Arcieri corazzati a cavallo
| Costo di reclutamento | 640 | |
| Costi di mantenimento | 120 | |
| Danno proiettili | 35 | |
| Portata | 125 | |
| Colpi al minuto | 6 | |
| Munizioni | 15 | |
| Attacco corpo a corpo | 36 | |
| Danno arma | 24 | |
| Bonus di carica | 14 | |
| Difesa corpo a corpo | 13 | |
| Armatura | 40 | |
| Salute | 80 | |
| Morale di base | 45 |
Abilità
- Tiro di precisione
- Resistenza alla fatica
- Nascondersi (foresta)
- Fuoco in movimento
- Tiro alla partica
- Resistenza al caldo
- Tiro infuocato
- Tiro pesante
- Tiro assordante
Punti di forza e punti di debolezza
- Gittata lunga
- Cadenza di tiro rapida
- Movimento veloce
- Danno buono ma penetrazione dell’armatura bassa
- Molto debole nel corpo a corpo
- Morale scarso
Descrizione
Le razzie erano uno stile di vita per molte tribù, e tirare con l’arco da cavallo era una pratica ben radicata nella cultura orientale, il che portò alla produzione di guerrieri altamente efficaci. Mentre gli arcieri a piedi erano in grado di portare archi lunghi e potenti, quelli a cavallo erano formidabili grazie al proprio arco composito. Costruito con una combinazione di legno, tendini e corno di animali, l’arco composito era un’arma molto efficace, a dispetto delle sue dimensioni. Nelle mani di un esperto, una freccia era in grado di perforare le corazze a cotte di maglia. Tuttavia, serviva forza e attenzione per utilizzarlo: in particolare, bisognava evitare che prendesse umidità. Di solito le campagne militari avevano luogo in estate o in autunno, per cui gli archi venivano usati durante i mesi asciutti. Gli arcieri dovevano custodire i propri archi durante l’inverno, facendo in modo che restassero intatti per la successiva campagna.