Cavalleria dei Compagni con aspis
Costo di reclutamento | 1,300 | |
Costi di mantenimento | 200 | |
Attacco corpo a corpo | 68 | |
Danno arma | 38 | |
Bonus vs grandi unità | 0 | |
Bonus di carica | 40 | |
Difesa corpo a corpo | 34 | |
Armatura | 95 | |
Salute | 105 | |
Morale di base | 70 |
Punti di forza e punti di debolezza
- Attacco molto buono
- Difesa media
- Danno basso ma penetrazione dell’armatura media
- Morale buono
Descrizione
Gli uomini della Cavalleria dei Compagni macedone, conosciuti in Grecia col nome “hetairoi”, erano le migliori truppe d’urto del loro tempo. Provenivano originariamente dalla nobiltà macedone, erano stimati compagni dei re, e cavalieri d’élite, che si evolvettero sotto Filippo II e Alessandro Magno, diventando una forza molto disciplinata e formidabile, grazie anche all’adozione della formazione a cuneo che aumentò non solo la loro manovrabilità, ma anche la loro capacità di impatto. In seguito, il reclutamento si estese anche al di fuori della nobiltà, ed erano infatti inclusi tutti coloro che erano stati amici del re. La cavalleria greca era limitata a sentinelle schermagliatrici e arcieri, dato che le formazioni a quadrato della cavalleria pesante, fino a quel tempo, erano difficili da gestire. Tuttavia, l’adozione della formazione a cuneo permise ai compagni di sfruttare i punti deboli e rompere i fianchi del nemico con più precisione. Per raggiungere quest’obiettivo, erano armati di xiston, una lancia con una punta ad ogni estremità, progettata per auto-bilanciarsi ed essere utilizzabile anche dopo la rottura di una punta, e di una spada dritta o di un kopis per i combattimenti corpo a corpo. L’armatura consisteva in un corsetto di bronzo, con gambiere e un elmo aperto di stile beota, che offriva protezione senza ostacolare la vista. Il cavallo non era corazzato. Il cavaliere sedeva su una coperta, infatti a quel tempo non venivano usate selle, né staffe.