Cavalleria leggera gallica mercenaria
Costo di reclutamento | 380 | |
Costi di mantenimento | 280 | |
Attacco corpo a corpo | 42 | |
Danno arma | 27 | |
Bonus vs grandi unità | 10 | |
Bonus di carica | 39 | |
Difesa corpo a corpo | 64 | |
Armatura | 15 | |
Salute | 75 | |
Morale di base | 45 |
Abilità
Punti di forza e punti di debolezza
- Attacco medio
- Difesa media
- Danno basso ma penetrazione dell’armatura media
- Morale scarso
Descrizione
I Celti tenevano i cavalli in gran conto: si trattava di un bene di prestigio ed erano riveriti per la loro forza e vitalità. Di conseguenza, la cavalleria celtica, come quella di molti eserciti, era appannaggio della ricca nobiltà.
Grazie allo sviluppo della tecnologia delle selle, i cavalieri beneficiavano di un sedile fermo senza la necessità di avere staffe: vi erano quattro pomelli che tenevano ferme le cosce del cavaliere che, ora, aveva maggior spazio di manovra quando usava una spada o una lancia. Grazie a questi miglioramenti, emersero le tattiche di cavalleria e ci fu il declino dei carri a due uomini, che non erano più le uniche truppe a poter vantare una grande velocità di movimento. Alcuni cavalieri erano armati di spade lunghe e, così come anche i tradizionali guidatori di carri, dovevano anche smontare da cavallo e combattere come fanti.
I cavalieri celti diventarono molto richiesti come mercenari e, col passare dei secoli, finirono col servire nell’esercito cartaginese, egizio e romano.
Richiede |
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Regioni Lugdunum Lutetia Durotincon Cenabum Iuliobana Burdigala Aquae Tarbellicae Limonum Lemonum Vienna Tolosa Sotium Burdigala Lexovion Cenabum Agedincum Mediolanum Santonum Ambatia Nemossos Darioritum Segodunum Tolosa Nemausus Avaricon Bibracte Suindinum Gergovia Bibracte Darioritum Alesia Namnetum Elimberris Bibracte Condate Cenabum Divona Vorgion Nemossos Burdigala Namnetum Massilia Crociatonum Narbo Martius Lemonum |