Equites
Costo di reclutamento | 500 | |
Costi di mantenimento | 100 | |
Attacco corpo a corpo | 33 | |
Danno arma | 25 | |
Bonus vs grandi unità | 15 | |
Bonus di carica | 29 | |
Difesa corpo a corpo | 32 | |
Armatura | 70 | |
Salute | 75 | |
Morale di base | 40 |
Punti di forza e punti di debolezza
- Attacco medio
- Difesa media
- Danno basso ma penetrazione dell’armatura media
- Morale scarso
Descrizione
Gli equites, reclutati tra la piccola nobiltà e la classi aristocratiche più basse, erano i cavalieri degli eserciti dei primi tempi della Repubblica di Roma. Essere un membro dell’ordine equestre significava avere abbastanza ricchezze da permettersi un cavallo e procurarsi da soli armatura, scudo e lancia. Vi erano di solito 300 equites in ogni legione repubblicana, organizzata in 10 turmae di 30 cavalieri ciascuna sotto il comando di tre decurioni, uno dei quali era il praefectus, o comandante, dello squadrone. Gli equites, generalmente, erano giovani rampolli delle classi d’élite desiderosi di mostrare il proprio coraggio. Mostrare il proprio valore in battaglia era un passo importante per l’acquisizione delle cariche politiche e del prestigio per le loro famiglie. I compiti ordinari, come il pattugliamento o la perlustrazione, erano di competenza degli equites extraordinarii dei socii, gli alleati italici dei Romani.
Durante le guerre puniche e sannitiche, i ranghi degli equites furono aperti anche ai plebei di prima classe. Sebbene questi non avessero alcuno dei poteri sociali e politici che contraddistinguevano gli equites, essi finirono con il rimpiazzare l’aristocrazia nei ranghi della cavalleria, mentre i cavalieri diventarono gli ufficiali esperti delle nuove legioni mariane.