Portatori di scudo

Costo di reclutamento 1,160
Costi di mantenimento 200
Attacco corpo a corpo 41
Danno arma 29
Bonus vs grandi unità 20
Bonus di carica 28
Difesa corpo a corpo 57
Armatura 115
Salute 65
Morale di base 70
Punti di forza e punti di debolezza
  • Unità difensiva molto buona
  • Danno basso ma penetrazione dell’armatura media
  • Attacco medio
  • Morale buono
Descrizione

Gli ipaspisti (lett., “portatori di scudo”) macedoni trovano la loro origine negli scudieri a piedi della Cavalleria dei Compagni. Messi in risalto da Alessandro Magno, questi soldati scelti erano equipaggiati in modo più simile ai loro predecessori, gli opliti, che alla nuova fanteria di falangiti macedone, armata di sarissa. Indossavano linothorax, una corazza in lino rinforzato con metallo, elmo, gambiere e aspis, ed erano dunque molto più pesanti delle falangi nemiche. Nonostante il peso maggiore, l’armamento di lance e corti kopis dei portatori di scudo li rendeva più versatili in battaglia, rispetto alla falange, molto meno manovrabile. Per questo motivo, erano soliti difendere il fianco vulnerabile delle falangi armate di sarisse e, in quanto forza d’élite, detenevano un posto d’onore lungo il fianco destro dell’armata, tra i falangiti e la Cavalleria dei Compagni. Gli ipaspisti di Alessandro influenzarono l’adozione di tali unità da parte di molti dei suoi Successori, e continuarono a essere impiegati tra i ranghi dell’esercito macedone per molto tempo. I portatori di scudo finirono per trasformarsi in unità di ufficiali di rango minore diffusi in tutto l’esercito, che dovevano fare rapporto direttamente al re.

Richiede
Edifici
Disponibilità della fazione