Cavalleria di scutari
Costo di reclutamento | 680 | |
Costi di mantenimento | 130 | |
Attacco corpo a corpo | 42 | |
Danno arma | 25 | |
Bonus vs grandi unità | 15 | |
Bonus di carica | 37 | |
Difesa corpo a corpo | 44 | |
Armatura | 55 | |
Salute | 80 | |
Morale di base | 55 |
Punti di forza e punti di debolezza
- Attacco buono
- Difesa media
- Danno basso ma penetrazione dell’armatura media
- Morale medio
Descrizione
Gli scutari, o “portatori di scudi”, prendevano il proprio nome dalla parola latina “scutum”, sebbene sia probabile che gli Iberici non utilizzassero questo nome per riferirsi a se stessi. A prescindere da questo, gli scutari portavano il thureos, uno scudo di legno grande ed ovale che si adattava perfettamente all’utilizzo in combattimento uno contro uno. Non indossavano una pesante armatura, il che dava loro maggior mobilità rispetto a molti dei propri avversari, soprattutto ai corazzati legionari romani. Questa mobilità veniva utilizzata per caricare e ritirarsi velocemente, nella speranza che il nemico, nel tentativo di inseguirli, rompesse i ranghi. Una volta che l’unità nemica avesse abboccato, la ritirata aveva fine, e veniva poi eseguito un attacco vero e proprio sui nemici ormai fuori posizione e senza supporto: una tattica semplice, forse, ma mortale se utilizzata in modo corretto.