Elefanti indiani da guerra
Costo di reclutamento | 1,500 | |
Costi di mantenimento | 200 | |
Attacco corpo a corpo | 34 | |
Danno arma | 60 | |
Bonus di carica | 28 | |
Difesa corpo a corpo | 20 | |
Armatura | 30 | |
Salute | 1,005 | |
Morale di base | 40 |
Abilità
Punti di forza e punti di debolezza
- Carica molto buona
- Danno elevato
- Gran numero di punti vita
- Morale medio
Descrizione
Gli elefanti da guerra andavano addestrati a sopportare il rumore e la confusione della battaglia, proprio come gli uomini e i cavalli. Gli elefanti da guerra indiani erano più grandi di quelli africani e abbastanza forti da trasportare una piccola lettiga di legno, chiamata “howdah”, sulla propria schiena. Il mahout sedeva sul collo della bestia mentre altri due uomini, armati di giavellotto, sedevano nel “howdah”. Gli elefanti africani del tempo erano una specie tipica del nord Africa e ora estinta: non erano grandi e intrattabili come le enormi bestie provenienti dall’area subsahariana, a noi più familiari. La varietà indiana giunse in Medio Oriente per la prima volta quando Seleuco, uno dei Successori di Alessandro Magno, invase l’India nel 305 a.C. Come parte di un trattato di pace tra la dinastia seleucide e l’Impero Maurya, ai Seleucidi spettavano 500 elefanti da guerra. Rimasero un’importante componente dell’esercito seleucide fino alla loro sconfitta avvenuta a Magnesia, nel 190 a.C., contro i Romani. La pace che ne seguì vide il passaggio di tutti gli elefanti nelle file dell’esercito romano e ai Seleucidi ne fu proibito l’allevamento.