Altare di Tabiti

Costo 2,600
Costo di riparazione 1,040
Costo di riparazione se in rovina 2,080
  • Editto Stimolo commerciale +10% alla ricchezza generata da tutti gli edifici per le attività produttive
  • +10% alla ricchezza derivata dalle attività produttive
  • +2 all’influenza culturale nomade
  • 120 alla ricchezza derivata dall’intrattenimento (cultura)
  • +2 all’ordine pubblico per turno
  • -4 al cibo
Catene di edifici (Massageti, Roxolani, Scythia reale)
Descrizione

Come altre culture tribali, clan o su base famigliare, gli Sciti sembrano avere una venerazione per “la casa e il focolare”. Nel loro caso, la personificazione di questa idea era Tabiti, una dea madre, la più importante del loro pantheon. Secondo Erodoto, che la accomuna a una figura “civilizzata” e greca, era l’equivalente di Estia, l’antica dea vergine del focolare, della famiglia e della vita domestica. Lo storico ci dice anche che a Tabiti venivano sacrificati degli animali, come a tutti gli altri dèi. Le venivano offerti pecore, bestiame e cavalli, ma mai maiali perché, a quanto pare, erano considerati animali impuri. Da questo punto di vista, molti popoli antichi avevano ragione, perché i maiali allevati con negligenza trasmettono un numero altissimo di malattie. L’offerta di cavalli era il modo più sicuro per assicurarsi la benevolenza della dea.

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