Altare di Giove

Il tempio di Giove Ottimo Massimo, o di Giove Capitolino, era al centro della vita religiosa della città di Roma. Durante molti eventi pubblici si offrivano qui dei sacrifici e i magistrati facevano risalire almeno parte della loro autorità a Giove.

Il dio era la personificazione di tutto ciò che era romano, ma era adorato anche all’epoca dei re di Roma. Ciò creò dei disagi ai Romani durante il periodo repubblicano, perché essi erano diffidenti nei confronti di qualunque cosa avesse a che fare con la monarchia, fosse anche il loro dio principale. Tuttavia, chiunque aspirasse a un’alta carica evitava di alienare o insultare Giove, perlomeno in pubblico. In una società patriarcale come quella romana, in cui il potere dello stato era modellato sul potere dell’uomo a capo della famiglia, non si poteva andare contro, o dubitare dei presagi, del capo della famiglia divina. Se Giove lanciava un fulmine, tutti i saggi prestavano attenzione!