Culto di Efeso

Nel pantheon greco, Artemide era la dea della caccia, della selvaggina, della nascita e della verginità, ed era protettrice delle giovani donne. Tuttavia, l’Artemide Efesia era un aspetto separato e individuale della divinità. In forma efesina, veniva venerata come una figura distinta dalle culture pre-ellenistiche, dunque precedenti all’Artemide dell’Olimpo. L’Artemide Efesia è raffigurata in intagli nel legno con diversi seni, o “uova”, che indicano appunto che si trattava della dea della fertilità. Tuttavia, qualcuno ha suggerito invece che le protuberanze fossero chicchi d’uva o persino testicoli di toro, raffigurati a volte appesi al collo della dea. Le sue gambe sono racchiuse in un pilastro somigliante a quelli delle rappresentazioni delle divinità dell’antico Egitto.